venerdì 25 luglio 2014

Senza domande


Chi c'è attorno a noi? Troppo spesso non ce lo chiediamo nemmeno.

Indolenti.

Strisciamo nelle nostre città senza neanche domande da fare.

martedì 22 luglio 2014

Save yourself


Si possono odiare molte cose. Si può odiare il mondo intero.

Ma nulla e dico nulla potrai odiare con una forza paragonabile a quella che impiegherai per ridurti in cenere.

Salva te stesso, odia chi odia.

lunedì 21 luglio 2014

Hate identity


L'odio e i suoi mille volti.

Il tuo? Il vostro? Come odiate?

Ogni mattina il vostro specchio è la carta d'identità del vostro rendervi detestabili.

domenica 20 luglio 2014

Odio


Indifferenza, ne abbiamo parlato. In pochi non lo hanno fatto. 

Cosa potrebbe mai esserci di peggiore dell'indifferenza? L'ipocrisia di chi si scandalizza, di chi ciancia, e poi, nei fatti nulla fa.

Cosa c'è peggio del peggio? L'ipocrita evoluto, che critica l'ipocrita scandalizzato dall'indifferenza.

Cosa potrai mai esserci di ancora peggio?

Ecco, potremmo continuare all'infinito. 

Cosa c'è peggio del peggio del peggio del...

Il genere umano.

venerdì 18 luglio 2014

Better luck next time


Dopo ogni viaggio, la stessa stazione nei ritorni a casa. Quell'ultimo treno nella notte. La nebbia. Il rumore dei passi sulla banchina, a pochi metri il cartello che mi ricorda di essere al binario 11.

Ho qualche riferimento. I punti fermi nella notte di un ritorno anche se fragili, sono meglio del vuoto che si trova in una città che non ricorda il tuo nome. 

Andrà meglio quando ripartirò e, ancora, riabbraccerò casa.

giovedì 17 luglio 2014

Flying dreams


Se ci credi puoi volare davvero, meglio di Icaro, meglio di qualunque viaggio allucinato tu possa fare.

La forza dei sogni, il coraggio di provarci.

La forza di essere, sempre.

mercoledì 16 luglio 2014

Next time, go fishing


Quando il resto non va, stacca la spina.

Ritenta.

Se ancora non va, non ci pensare.

Ritenta ancora.

Ogni volta, potrebbe andare come ci ha detto Beckett: ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Detestando il fallimento, il mio consiglio: next time, go fishing.

martedì 15 luglio 2014

La distanza delle parole


Non è questione di distanze, di incomunicabilità, di paesi diversi, di sesso, di età, di estrazione sociale.

Non è questione di un cazzo.

E' tutto in quel che dici.

Scegli con cura le parole, potrebbero non esserci altre occasioni.

lunedì 14 luglio 2014

Flowers


Di corsa, con un mazzo di fiori tra le mani, come se non ci fosse un domani.

Non capendo che non era questione di giorni. 

Erano le parole ad essere già passate.

Better luck next time.


sabato 12 luglio 2014

L'alba di domani


L'alba di un mondo diverso va aspettata con gli amici, guardata con attenzione, ricordata con calore.

Nulla sarebbe più frustrante del rivedere lo stesso mondo di merda di ieri.

giovedì 10 luglio 2014

Leggerezza


Era diverso quando eravamo bambini.

Eravamo diversi anche noi, come bambini.

Bastava poco e la realtà diventava la regina dei nostri sogni.

Oggi nessuna regina, solo l'ombra della fantasia che noi avevamo. Oggi solo velocità e prepotenze.

C'era una frase di Abbie Hoffman che sempre mi è piaciuta: Eravamo giovani, eravamo avventati, arroganti, stupidi, testardi. E avevamo ragione! Non rimpiango niente.

Io, come lui, non rimpiango proprio niente. 

E di quella leggerezza come lui, come me, dovrebbero sentire la mancanza tutti.



mercoledì 9 luglio 2014

Corse, rincorse, cadute e ricadute


La lunga strada verso noi, verso voi.

Ginocchia sbucciate, gessi, infezioni, dolore, rotture di coglioni, nasi rotti e orgoglio in pezzi.

La lunga strada.

Il bello di trovarsi.

martedì 8 luglio 2014

Nightlight


Viviamo un tempo dove troppe luci sono accese e troppe anime sono spente.

Spegniamo le luci.

Accendiamo un amico.



lunedì 7 luglio 2014

Giochi di notte


Il fumo delle fabbriche di giorno divora il sole, il rumore dei tasti dei computer degli impiegati confonde le parole, i telefoni, i cellulari, le voci fastidiose. 

L'inutile rumore di fondo della vita.

La notte, dei ragazzi giocano nel silenzio.

Se non fosse troppo bello sognare, la notte, non dormirei mai, per tornare ragazzo.

Come loro.

domenica 6 luglio 2014

sabato 5 luglio 2014

#GialloFerrara


Illustrazione a cura di Silvia Fricchettoni

Mister White e l'Ispettore Richardson sono seduti da qualche istante sotto il tabellone luminoso del binario sette, il quale segnala in grande stile il ritardo di cinque minuti del loro treno. E' una pomeriggio di Luglio. Potrebbe essere un bellissimo pomeriggio estivo, magari si potrebbero vedere uomini e donne correre affannosamente strangolati dal caldo e dall'umidità. Oggi non è uno di quei pomeriggi. L'afa ha lasciato il campo ad una brezza che si è rafforzata con costanza durante la giornata fino a diventare un vento insistente, irrobustito da sporadiche raffiche. 

Mister White e l'Ispettore Richardson, sono seduti agli estremi opposti della medesima panchina. Aspettano il loro treno con pazienza. Sarà l'ultimo treno prima di uno sciopero di ventiquattro ore. L'appuntamento da non mancare. Altri passeggeri cominciano a giungere sulla banchina. Tutti molto bravi, tutti dietro la linea gialla. Tutti molto strani, personaggi che non ti aspetti. 

Uomo alto, vistosamente sovrappeso, molto elegante, intrappolato in un abito blu scuro, camicia bianca e cravatta gialla che ti stenderebbe anche se fossi un pugile fresco di titolo mondiale. Nota caratteristica: valigetta nera stretta nella mano destra e una fondina sotto l'ascella sinistra.

Uomo magro, basso, trasandato, abiti sporchi, fumatore. Nota caratteristica: alcune gocce rosso sangue sulle scarpe lise.

Donna giovane, sulla quarantina, non molto alta, vestita alla moda: jeans strappato, maglietta di marca, occhiali da sole vintage. Nota caratteristica: l'occhiale vintage mal nasconde un evidente livido sullo zigomo destro, la borsetta mal nasconde una pistola Ruger LC9.

Uomo altissimo, magrissimo, impermeabile grigio per lui, liso, probabilmente vecchio di anni. Vestito di nero: abito, camicia, cravatta e scarpe. Nero, come la notte pronta ad arrivare. Nota caratteristica: appoggiati al suo fianco destro due borsoni grigi, sembrano molto pesanti, come il destino che parrebbero portarsi dietro.

Matteo e Riccardo li guardano, attentamente, senza rivelarsi, senza che nessuno possa rendersi conto che sta per essere studiato, sezionato, raccontato.

Una sagoma nera sospinta da un motore elettrico e dalle raffiche di un vento sempre più violento e insidioso: la locomotiva di un treno. Il treno di Mister White e dell'Ispettore Richardson, ma anche quello dell'uomo sovrappeso, di quello magro, di quello altissimo e della donna sulla quarantina.

Un treno per Ferrara.

Questi sei personaggi salgono sullo stesso vagone, altri saliranno assieme a loro, si distribuiranno per tutta la lunghezza di questo nero serpente che si appresta a scivolare lungo la pianura, fino alla città estense.

Un viaggio non molto lungo, ma carico di sguardi, di interrogativi, dubbi, paure e mistero che solo un giallo, di quelli scritti davvero bene, potrebbe avere fra le sue pagine.

Fotogramma dopo fotogramma: città, paesi, campagna campagna, paesi, paesi, campagna, piccole frazioni, ancora campagna.

Nebbia. Notte. Freddo inaspettato.

Ferrara, una notte di Luglio. Il treno si sta per fermare.

L'Ispettore Richardson è il primo ad alzarsi per andare verso la porta di uscita dal vagone di coda di questo treno, seguito dalla donna sulla quarantina, dall'uomo magro, da quello sovrappeso, da Mister White. Solo alla fine si alza lui, quello altissimo, quello che fa più paura con i suoi due borsoni pesanti. 

Il treno si ferma.

I sei si guardano. Chi sorride in modo beffardo, chi rimane serio, chi non fa compiere nessun movimento ai muscoli del proprio viso.

I personaggi scendono e noi e voi con loro.

"Ultima fermata: #GialloFerrara". 

venerdì 4 luglio 2014

Tutto


Tutto quel che resta è fuori dalle porte che non sappiamo più aprire.

Siamo una generazione in fuga dalla porta sul retro.


giovedì 3 luglio 2014

Futuro


Vedi, figliolo, un giorno tutto questo sarà tuo.

(Infiniti istanti di silenzio).

Perchè mi odi, papà?

(Tutto il tempo del mondo non basterebbe a raccontare millenni di stupidità).

martedì 1 luglio 2014

Busy


La vita è affollata, indaffarata, arruffata, intricata.

Nel fiume che corre la solitudine dei miserabili.