martedì 31 dicembre 2013

2014

Senza immagini, senza idee, senza noia, senza e basta. Non vi auguro un cazzo se non di riconoscervi allo specchio domattina.

venerdì 27 dicembre 2013

Anythig' to declare in your suitcase, Sir?


(La genialità proiettata nel domani, in pillola di una riga, spiegata a chiunque, genio o imbecille).

Il futuro è la valigia che ti porti dietro.

(La soluzione, mica vorrete pure quella?!)

giovedì 26 dicembre 2013

Il giorno dopo


Ieri avete mangiato, avete scartato regali, fatto auguri a chiunque. 

Che bontà.

Oggi? Siete seduti nell'angolo della doccia a lavarvi di dosso l'ipocrisia.

mercoledì 4 dicembre 2013

Out of time


Dostoevskij ha detto che quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più.

Sarà per questo che siamo pieni di orologi?

mercoledì 27 novembre 2013

domenica 24 novembre 2013

Arrivato?


Seduto a riflettere, potrai capire che non importa dove, come o perchè.

Capirai che è stato importante arrivare lì.

Il viaggio è solo un viaggio, la meta è solo dove ti siedi. Il resto, è un'altra cosa.

mercoledì 13 novembre 2013

sabato 2 novembre 2013

Being someone


Quando finisci di scrivere un libro lasci i tuoi personaggi, li saluti, li tornerai a trovare parlando di loro, pensando a loro. Li uccidi. Li rinchiudi in quelle pagine e te ne vai.

Te ne vai lentamente, col senso di colpa, in bicicletta, voltandoti di tanto in tanto. Devi fare attenzione, però.

A cosa?

A quella macchina nella nebbia, proprio là davanti.

Chissà, alla guida potrebbe esserci uno di quei personaggi, a volte il finale di un libro a qualcuno non va proprio giù.

lunedì 14 ottobre 2013

Man for a day


Sul tuo viso domande scomode che saranno lette solo da chi avrà una risposta da darti, per il resto? Per il resto sei pallido, sbiadito, sei un numero da contare. Se sei solo domande? Sei divinità in prova in corpo da uomo, fatti coraggio, la vita è breve.

mercoledì 2 ottobre 2013

Trust! It's the better way to get fucked!




La lingua italiana o, per chi preferisce, Wikipedia, definisce così il concetto di "fiducia": sentimento di attesa ottimistica verso qualcosa o qualcuno. 

Oggi, nei palazzi della democrazia, un governo (la lettera "g" è volutamente minuscola, non c'è refuso, né ignoranza) ha incassato la suddetta "fiducia".

Ripercorriamo insieme, quindi, il concetto di "fiducia", leggete bene, cosa significa il termine: sentimento di attesa ottimistica verso qualcosa o qualcuno. 

Quello cui abbiamo assistito oggi, nei mesi scorsi e al quale assisteremo nei mesi venturi, è forse un "sentimento"?

C'è dell'ottimismo?

No!

Cosa c'è? A cosa abbiamo assistito e a cosa assisteremo?

C'è che ne abbiamo pieno lo scroto o le ovaie (sono così serafico che oggi non compio nemmeno discriminazioni di genere, sesso o razza) di questi stipendiati, prezzolati, plurivenduti, voltagabbana, che siedono su quegli scranni di legno antico. Anzi, no. Mi sono espresso con tempo verbale erroneo, l'espressione più attinente dovrebbe essere questa: c'è che ne dovremmo avere pieno il blablabla...

Il condizionale è d'obbligo in un paese di facce da culo come il nostro. L'Italia si compone di cittadini così dementi che, nonostante stiano assistendo al depauperamento di ogni forma di patrimonio nazionale, personale and so on, si accalcano a ciarlare ai bar, ai semafori ecc. e nulla fanno se non litigare et poi incensare i partiti tradizionali (andandoli a votare nel segreto di quella latrina che è la cabina elettorale), insultando chiunque porti novità e non si associ poi alla diarrea collettiva.

A cosa abbiamo assistito e a cosa assisteremo? Alla definitiva conclusione della nostra sovranità nazionale e alla vendita di quell'ultimo briciolo di dignità che ci era rimasto. Immagine metaforica: l'uomo anziano rovinato dal gioco e dalla follia che va a vendersi gli ultimi ori della defunta moglie per sputtanarli ad una videolottery. Ridete, ridete. Coglioni.

Chi non ha riso ma si sta massaggiando il mento, preoccupato, merita il mio plauso e merita, tra l'altro, un consiglio: se mai si votasse a breve, vota per una vera rivoluzione, in caso contrario armi, bagagli e via da qui.

Io? Di me, oggi, non parlo, faccio fatica mentre prendo la valigia dall'armadio a parlare.


martedì 10 settembre 2013

Autogrill emozionale


Una luce nella notte lungo il serpente nero che ci scorre sotto la vita. Un autogrill lungo una delle autostrade trafficate, piene di buche, poco illuminate e tanto altro, che attraversiamo periodicamente nei nostri giorni. 

A volte durante i tragitti si è stanchi, ci si ferma, ci si ristora e si riparte, come se nulla fosse. Prostituzione alimentare mi verrebbe di chiamarla. Ci sono persone che sono automobilisti e alcuni stronzi che fanno gli autogrill, non è un gioco di ruolo: è la vita. Autostoppisti emozionali e puttane alimentari che devastano gli scaffali imbanditi con prodotti di scarsa qualità. Si badi però: la motivazione della scarsa qualità e del suo crollo negli anni è la considerazione che l'uomo/donna autogrill ha maturato e sta maturando nei riguardi dell'autostoppista emozionale o della puttana alimentare di turno. 

Una volta che la merda di cui sopra si sia ristorata, lavata, abbia pisciato e cagato, l'autogrill riceve il suo modesto compenso e l'avventore se ne esce, così senza apprezzare e farsi apprezzare. 

La merda riprende il suo viaggio. 

L'autogrill è fermo, attendendo il prossimo carico di merde. 

La merda può cadere dal viadotto, l'autogrill, almeno, sta fermo dov'è.

mercoledì 7 agosto 2013

Anche no


Siamo liberi? Anche no.

Siamo forse colmi di speranza? Anche no.

Ci aiutano a realizzare i nostri sogni? Anche no.

Cambierà mai qualcosa?


























Se non ci alziamo da sedie, divani, poltrone e alziamo la voce...


ANCHE NO!

martedì 23 luglio 2013

Blog del: dire fare baciare testamento e tanti cazzi.


Questo è il Blog "del fare"! Questo Blog e chi ci scrive paga le tasse, lavora senza rompere troppo i coglioni a nessuno, non è omofobico, non compra jet supersonici, ha un ottimo sistema previdenziale, non ha debiti, genera reddito, non ha carichi né penali, né civili pendenti, si prende cura dei propri genitori e dei propri figli, non ruba, non ha legami oscuri, vota secondo coscienza e passione. 

Il Governo "del fare", non fa, ruba, inganna, affama i propri padri e ruba il futuro ai propri figli. Il nostro Paese, la parte che ha una coscienza civile, urla e soffre, si batte con l'ultimo residuo di forza per dare un futuro a chi lo merita, al sangue del proprio sangue. Chi ci governa si impegna nel promuovere quattro decreti che abbiano cassa di risonanza (ma a nulla servono nel concreto) si dibatte e si affanna a rimandare ciò che davvero importa rimpallando la colpa fra l'uno e l'altro componente di questa moderna Armata Brancaleone. Il Paese deve avere orecchie, deve capire e comprendere che siamo ad un passo dalla fine. Io quel passo non lo voglio fare. Volete delle risposte da me? Delle proposte? C'è chi mi ha detto "Smettila di protestare e dire cazzate e 'sali' in politica!". Io della politica non me ne curo, quando sarò morto e tutti quelli come me lo saranno, potrete tornare a fare politica, per ora date delle risposte voi che avete il potere. 

Non saprete farlo? Cadrete con noi.

A noi sarà lieve la terra.

A voi? 







Ngà! (An echoic way to say daddy)‏



Ogni giorno muoio un po'. Un minuto dopo l'altro, senza traccia tangibile, senza più voglia, senza e basta.

Un pensiero di anni fa, quando niente era e niente c'era. Pensiero troppo vivo e ricco di pericolosi strascichi e forte da riproporsi ogni volta che qualcosa non va.

L'ineluttabilità della fine della vita, chi l'accetta lo fanno Santo, che non l'accetta è uno stronzo come tanti, come me.

Arriva, anche per quelli come me, la terza via: non diventi Santo, ma non muori come uno stronzo.

La mia terza via ha un bellissimo nome e dei bellissimi occhi, non sa ancora stare in piedi, ha la testa che pende sempre da un lato, rigurgita e scoreggia; ma quando sorride mi ricorda che non morirò mai. 

Desiderata e voluta come solo il mio primo respiro, condivisa con chi mi ha reso salva la vita e mi da quei sorrisi che ho imparato di nuovo a fare.

Nel tuo sangue l'intelligenza e il buon cuore di tua madre, la curiosità e la sana follia di tuo padre. 

Figlia mia, rendimi orgoglioso, te lo dico sapendo già che lo farai, comunque vada, spaccherai e spaccheremo il mondo.

mercoledì 10 luglio 2013

Girls



Che rumore fa uno zigomo quando si rompe? Che rumore fa un amore quando stride? Che rumore fa un passo verso l'incubo? 

Di che colore è l'amore che si ammala?

Che odore ha una donna che non denuncia?

Il rumore è quello di un urlo, il colore è il blu profondo che solo un livido può avere e l'odore è quello della paura, che solo chi davvero ne ha avuta può descrivere.

Un "uomo" e una Donna. Due mani attorno al collo, così strette, così strette, così strette, che forse un giorno avranno potuto amare. Così strette da amare da morire.

Non è "femminicidio", non è col neologismo, non è con una "task force", non è con un cazzo di queste cose, che si ferma tutto questo. E' con la cultura del vivere civile, con la dignità, con l'essere un popolo evoluto, esseri umani degni di questo nome. Tutto ciò che noi non saremo, forse, mai. Tutto il resto è propaganda, pettegolezzo e "cartaculismo".

giovedì 4 luglio 2013

Traingate


Ore 7.00 mi sveglio, apro gli occhi, capisco dove sono.
Ore 7.01 bacio a mia moglie e alla bambina.
Ore 7.05 cambio pannolini, doccia.
Ore 7.25 cerco di vestirmi in modo guardabile.
Ore 7.35 colazione: caffèbiscottiyogurtcereali.
Ore 7.45 saluti e baci alla famiglia.
Ore 8.00 - 16.30 ufficiopausapranzoufficio.
Ore 16.45 rientro a casa.
Ore 17 - 19 attività familiari, affetto, coccole, scrittura et altri cazzi.
Ore 19.30 se non sono stato così bravo da farlo prima si prepara la cena.
Ore 20.00 cena con insulti al telegiornale.
Ore 20.45 si sparecchia e si pulisce da bravi e diligenti individui quali siamo.
Ore 21.00 film dalla videoteca privata di casa nostra, la televisione pubblica e men che meno quella privata offrono un cazzo di niente.
Ore 23.30 a nanna.

Ma questo c'è chi lo sapeva già, vero? O vi mancano altri dati, altre informazioni? L'indirizzo, deduco, lo sappiate, suonate il campanello ore pasti. Grazie.

Thank you Mr. President, Thank you Mr. Obama. Yes, we...bcam!

martedì 18 giugno 2013

Senza volto


Si dice che chi abbia coraggio ci metta la faccia. Gesto nobile, ne convengo. Noi tutti così lo consideriamo, da stupidi, quali siamo, poichè sappiamo alla perfezione che, dietro quelle facce, non c'è nulla. Dove risiede il coraggio, dunque, nel mettere una faccia vuota?

Riflettiamo insieme.





sabato 15 giugno 2013

Umanità


Alberto Moravia un giorno disse: "La storia dell'umanità non è che un lungo sbadiglio di noia.".

Credo che il mondo stia dormendo, abbiamo sublimato gli sbadigli, abbiamo sublimato il sonno. 

L'umanità è l'inutile coma prima di liberare un letto nel reparto rianimazione.

Spero molti di voi credano, come me, nella reincarnazione. Better luck next time.

venerdì 14 giugno 2013

Autopsy 2.0


Sdraiata sul tavolo settorio troppo spesso è la persona, è la donna, l'uomo, il bambino, la bambina. Non l'anima, non il sentimento, l'intenzione.

Le intenzioni, sentenzierebbe l'insolente, non si processano. Chi ha parlato di processi? Ho parlato di autopsie.


mercoledì 12 giugno 2013

Waitings


Ci sono diverse forme di attesa, quella di cui si parla sempre è l'attesa in quanto tale. Che noia.

Nessuno parla dell'attesa di essere attesi. Vive la révolution!

L'attendere di essere attesi è un doppio tuffo al cuore, è salto nel buio con occhi bendati. Si nasce non sapendo dove si va e come si vivrà. 

Si nasce non sapendo, si vive non sapendo, si muore non sapendo. Sempre in attesa di qualcosa. 

Si ha paura di vedere cose che non si conoscono.

A te, che attendi di essere attesa, l'abbraccio di chi non sa più aspettare.





domenica 9 giugno 2013

Macellai


L'inganno, la beffa. 

Noi, figli, servili, di un mondo che non ricorda i nostri nomi. Fette di carne di seconda scelta nella macelleria sociale che ha aperto all'angolo della strada, proprio là, fra le Poste e la tabaccheria. 

Noi, senza la forza di farci conoscere, saremo solo numeri dentro le piazze, teste vuote su corpi pronti ad essere venduti.

Non so la vostra, ma la mia, di pelle, costa cara.

mercoledì 5 giugno 2013

Vite al cineforum



Vedere i giorni che passano è come guardare un film, seduti sul divanetto del cinema, magari una sala proiezioni di provincia, non un multisala del cazzo. Coca cola calda stretta nella mano destra, pop corn che sanno di vecchio fra i denti.

Puoi essere un cinefilo incallito, ma certi film fanno davvero cagare. Ogni giorno della tua vita non deve essere bello per forza. Ci sono film di merda e capolavori, se fossero davvero film potremmo starcene a casa, è la nostra vita, faremo la fine di Fantozzi, costretto da Guido Maria Riccardelli a guardare la Corazzata Potemkin.

Al massimo diremo: "E' una cagata pazzesca!".

mercoledì 22 maggio 2013

Miser-abili



Quel che resta di un uomo, o di una donna, ben s'intenda, lo si può trovare nelle mezze parole, nel pettegolezzo, in emozioni abortite, in pagine ingiallite di vecchi libri, nelle parole confuse di vecchi fogli usati come confidenti. Lo si trova in una sigaretta stretta fra i denti durante un sorriso forzato. Lo si trova, se la vita lo concede, in quell'ultimo scatto di reni verso un domani migliore. Se non ve ne dovesse essere la possibilità o se lo scatto di reni non lo si fa e basta, per mancanza di voglia. Si vivrebbe da miserabili. Beh, meglio la morte no? 

mercoledì 15 maggio 2013

Politicamente scorretto


Di politica non parlo, non ho mai parlato e continuerò a farlo, chi mi conosce sa da che parte sto. Voglio però parlare di società. Siamo nel 2013, a livello cronologico questo è chiaro a tutti, a livello sociale no. A livello sociale viviamo spaccature inaccettabili, discrasie di reddito, economiche, di opportunità e culturali. Potrei parlare d’Europa, ma a parte di una bella cartina colorata sui muri dei Licei non avrei di che parlare. L’Unione Europea non è altro che una lobby resa palese da una bella bandierina blu con delle stellette giallo oro, è un gruppo che promuove interessi di parte. Chi mi conosce sa che ho ben chiaro cosa sia una lobby, come operi e cosa persegua. Se chi mi legge non lo sa, vada su Wikipedia, oppure guardi qualche film interessante “Thank you for smoking” è senza dubbio uno di quelli che può fornire i migliori spunti di riflessione.

Non potendo parlare d’Europa, potrei parlare di organismi internazionali: ONU, FMI, FAO e altro. Potrei. Mi rifiuto di perdere troppo tempo nel disquisire di organismi eccessivamente costosi, sopravvalutati e nei quali vengono stipati laureati spesso raccomandati che poi si beano dei loro bei curriculum vitae in giro per governi rattoppati, compromessi e che portano le loro belle facce ai funerali di quel tale balzato agli onori della cronaca o a qualche commemorazione vecchia di decenni e che puzza di lavanderia per coscienze. ONU, FAO, FMI, quindi. La gente continua a morire di fame nell’Africa martoriata dalla piaga della povertà, dell’AIDS, dei golpe e dei dittatori da operetta, dal depauperamento delle risorse per causa nostra e della nostra volontà di appropriarci di risorse scarse e non presenti nel mondo occidentale. Inoltre si assiste a guerre insensate dal punto di vista della opportunità militare, ma strategiche dal punto di vista economico, va da sé che ogni donna o uomo di buona volontà ed intelligenza si rendano conto che, all’esplodere delle violenze libiche, tutta Europa, con la benedizione ONU e degli Usa, si sia precipitata a bombardare il Colonnello Gheddafi, per aiutarne la deposizione in modo da sedersi al tavolo dei “vincitori” per spuntare un ottimo prezzo per gas e petrolio ed assicurarsi concessioni decennali. Per gli ignoranti la spiego così: il combattimento è stato fra le truppe della TOTAL, della BP e una scalcagnata brigata dell’ENI e le truppe dell’esercito libico. In Siria, dove stanno morendo decine di migliaia di civili inermi, dove, con buone probabilità si stanno utilizzando armi chimiche, dove millenni di storia vengono distrutti da carri armati e razzi, nessuno sta pensando di andare, nessuno sta pensando di liberare un popolo oppresso da decenni di feroce dittatura. Nessuno, perché? Perché la penetrazione economica delle multinazionali occidentali nel contesto siriano sarebbe pressoché impossibile visto il legame a doppio filo con l’Iran, i palazzinari non potrebbero accaparrarsi gli International Tenders per la ricostruzione. Ecco perché. Quindi, che crepino pure. L’unica azione militare contro il regime di Bashar Al Assad è stata la risposta a un colpo di mortaio sparato, dalle truppe di opposizione al regime siriano per altro, caduto in territorio israeliano, guai mai ad attaccare chi non va disturbato. Le trojke del FMI affamano e sviliscono i popoli in crisi di mezz’Europa, con politiche a carattere recessivo e senza lungimiranza, cianciando di rigore morale ed economico, ignorando completamente le basi delle teorie economiche, quella Keynesiana su tutte, che suggeriscono quanto sia meglio fottersene del debito pubblico in virtù del circolo virtuoso della spesa statale per realizzare opere o politiche di spesa che incentivino i consumi e, quindi, la ripresa della normale vita economica di un Paese. I geni della FAO ultimamente si sono dati ai consigli diretti alle popolazioni in stato di inedia: allevate insetti per mangiarli visto che non si riescono a impiantare coltivazioni. Geniali, io non rimango facilmente senza parole, bravi, siete riusciti voi a togliermi ogni possibilità di replica che non risieda in un fragoroso, poco elegante, ma tuttavia godurioso ”vaffanculo”.

Facciamo lo sforzo di parlare di Italia? Facciamolo. Le elezioni, alla prova della matematica (non dei concetti stressati), non le ha vinte nessuno. Si è assistito per giorni a balletti, approcci, giochi di letto, infine si è tornati al punto di partenza: un odioso sotterfugio fra partiti che si odiano, fra uomini e donne che si odiano, ma che per il bene comune della loro specie (quella del politico, non dell'essere umano, ovviamente), hanno pensato a questo delizioso sodalizio. Il tutto, ben s’intenda, sulla nostra pelle. Si sta assistendo ad un abbrutimento sia della dialettica politica (non che negli ultimi vent’anni ci sia stato di molto meglio, ah come mi mancano Nenni, Berlinguer e Almirante) che della preparazione culturale in senso stretto dei componenti dei governi. I politici (donne e uomini, senza distinzione) sono ormai (citando un comico che negli ultimi tempi ha sconfinato nella politica) professionisti della politica, sfaccendati e sfaccendate, con lauree conseguite in secoli, o con raccomandazioni o, come in alcuni casi, senza alcun titolo di studio che sia degno di nota. Questi nullafacenti, nullatenenti (a livello fiscale, s’intende), neologisticamente parlando, “nullacapenti”, sono in Parlamento, al Governo, addirittura (in taluni casi) Ministri della Repubblica. Non sono classista, (si va beh, forse un po’ sì), però mi sento di affermare, nella viva speranza di non offendere nessuno, che non è tollerabile che, chi ha un diploma di scuola superiore e nessuna preparazione specifica, possa divenire Ministro di una Repubblica. Se si diventa Ministri con un diplomino, ho amici che potrebbero essere Presidenti del Sistema Solare o Amministratori Delegati della Galassia. Siamo al paradosso, vile, in cui assistiamo a spartizione di “cadreghe” in parti uguali a chi è entrato nel letto in quest’orgia, chi non vuol rischiare la sifilide che fine fa? Resta fuori, bollato come disfattista (disfattista, al tempo del Duce era considerato reato e non è una battuta), chi resta fuori è un pericoloso reazionario (in realtà chi resta fuori avrebbe voglia di fare una rivoluzione, più che altro), chi resta fuori si sta preparando ad essere censurato. Siamo tornati alla situazione in cui chi dissente è violento, è pericoloso, il dissenso non è tollerato, il dissenso è dileggiato. Siamo arrivati a considerare così il dissenso, siamo arrivati a considerare così la verità! I miei amici americani direbbero “Italians! Shame on you!”. Un uomo politico italiano, un imprenditore, è sempre stato odiato da una certa parte politica, la stessa che oggi non considera prioritario procedere con una legge che ne provochi la ineleggibilità. Non sarebbe una legge contro una persona specifica, è una legge contro chi delinque e il posto dei delinquenti è la galera. La stessa parte politica che oggi dice questo è la stessa che una quindicina di anni fa avrebbe avuto la possibilità di regolamentare il più grande conflitto di interessi della storia del nostro Paese e non lo ha fatto. Perché? Beh, amiche ed amici, guardatevi attorno oggi. Rompereste mai i rapporti con chi, seppur essendo avverso a voi, vi aiuta a rubare le uova al contadino?

Dove stiamo quindi finendo? Abbiamo imboccato la strada in cui un Paese con un tessuto industriale e produttivo allo stremo non viene aiutato, si è parlato di debiti della Pubblica Amministrazione, quattro cialtroni una domenica hanno varato un decreto di fine legislatura per rispondere, badate bene, non a un capriccio (come fra le righe è stato dipinto) ma ad un sacrosanto diritto, quello di aziende, decine di aziende, migliaia, di avere i propri crediti nei confronti del peggior debitore del Pianeta: lo Stato Italiano. Hanno detto “Lunedì mattina partiranno i bonifici!”, quale lunedì? Quale mattina? Nessuno ha visto un Euro. “Shame on you!”. Assistiamo a giornali e giornalisti, un tempo megafoni di velleità rivoluzionarie, di stimoli di libertà e chi più ne ha più ne metta, azzittiti, ammutoliti, tutti tesi ad incensare i salvatori, del loro stipendio? No, nemmeno, questi imbratta carte sono così stupidi che neanche hanno capito che per parare il deretano delle lobbies (anche neonate, come quella delle sigarette elettroniche), andranno a tagliare i fondi all’editoria, pur di recuperare quattrini per sistemare le voragini di bilancio.

Detesto le persone prolisse, quindi concludo. Come? Augurandomi che sia solo un brutto sogno, sapendo che così non è sospiro, sorridendo guardo il cielo azzurro sperando che questo Paese si svegli, urli, orgoglioso: “Noi siamo diversi, noi lotteremo per la nostra diversità!”. Volete delle soluzioni? Io ho le mie, avrei la mia ricetta magica, ma è magica per me, potrebbe non esserlo per tutti voi ed è tempo che si pensi a tutti non solo a qualcuno.

lunedì 13 maggio 2013

Realtà al ragù



Sogni e realtà, metterli insieme è come proporre ad un bolognese di condire i tortellini con il ragù, finisce che ti manda a fare in culo. 

Ecco, sogni e realtà insieme ti riducono così: prendi un vaffa e finisci a stomaco vuoto. La vita non è come ce la insegnano, con i compromessi si tira a campare, la vita è bianco o nero, buoni o cattivi. Non è l’atavica questione che attanaglia gli esseri umani, cioè quella che ci dice che dando un colpo al cerchio e uno alla botte tutto vada bene. E’ una sorta di bisessualità emotiva e comportamentale. 

Coi compromessi ci si snatura e si perde l’essenza della vita. Magari si fa una vita breve, ma volete mettere? Io, i tortellini al ragù, non li ho mai mangiati.

domenica 12 maggio 2013

Mamme


Per chi mi ha avuto nove mesi fra i coglioni.

Per chi mi ha cresciuto.

Per chi ci ha voluti, tutti, senza distinzione,

Per chi ha la pancia oggi.

Per chi ce l'avrà domani.

Per chi, assieme a me, farà presto crescere una vita.

Auguri.

giovedì 9 maggio 2013

Passi contestualizzati



Contestualizziamo.

Ambiente: notte, piove, una primavera timida.

Dove: una città, piccola, bella ma non bellissima, centro città, vicino ad un teatro.

Chi: uomo medio, senza infamia senza lode, bello ma non bellissimo, stupidamente geniale o genialmente stupido, ben vestito.

Cosa sembra succedere: l’uomo cammina, si guarda attorno, sente dei passi oltre ai suoi. Si sente seguito.

Cosa realmente succede: quell’uomo medio, senza infamia senza lode, bello ma non bellissimo, stupidamente geniale o genialmente stupido, ben vestito, è solo, le uniche scarpe sull’asfalto bagnato di quella notte di primavera timida, nel centro di questa città piccola, bella ma non bellissima, proprio vicino al teatro, sono le sue.

Quindi?

Quindi: si guarda attorno, sente dei passi oltre ai suoi. Si sente seguito.

Da chi?

Chi lo segue: i fantasmi, i quali, non solo esistono, ma sanno volare, spaventare e, anche, camminare.

sabato 4 maggio 2013

Autopsy 2.0


Tavolo settico, la società è morta: morta ammazzata. Le hanno scaricato un intero caricatore di Ak-47 nella pancia, nel torace, nella gola: urlava ancora mentre le facevano fuori. Con un proiettile in gola non urli.

Come si può rispettare una struttura sociale secondo la quale il novantanove per cento dei suoi componenti dipende dal restante uno per cento?

Domande retoriche a fiumi.

Stiamo dormendo nella nostra camera da letto mentre i ladri banchettano in casa nostra. Ci hanno drogati.

Sveglia prima che arrivi la colf a pulire e sbatta tutto sotto il tappeto. Anche i potenti piangono.

I tavoli settici sono freddi, non vorremo mica farci finire le nostre coscienze, si arrabbierebbero, vai poi a consolarle dopo.

giovedì 25 aprile 2013

L'invasione degli ultrastronzi


Dietro i sogni ci sono desideri, volontà inespresse, perversioni, angosce e paure. A volte i sogni puzzano di merda.

Apri gli occhi.

Senti ancora puzza? Guardati allo specchio, renditi migliore e torna a dormire.

giovedì 18 aprile 2013

Loneliness? Break the glass!


Ognuno di noi ha letto almeno una volta nella vita la scritta qua sopra.

Ognuno di noi ha pensato a qualsiasi emergenza. 

Nessuno di noi ha mai pensato alle emergenze inconsuete.

In caso d'incendio, in caso di terremoto, in caso di guerra, in caso di attacco UFO, in caso di zombie, in caso di tutto.

In caso di solitudine? Spacchi il vetro premi il bottone o prendi l'accetta? Con l'accetta al massimo ti ammazzi, col bottone? Beh, col bottone magari speri di far partire un missile nordcoreano.

Sarebbe bello spaccare il vetro e trovare un amico.

lunedì 25 marzo 2013

Nothin' apology


Non voglio nulla. Non cerco nulla. Non offro nulla. Il nulla contiene altro nulla. 

Non siamo nulla.

Guardiamoci allo specchio, se ci riconosceremo, avremo tutto. In caso contrario? Che la terra ci sia lieve.

sabato 16 marzo 2013

The wall


Davanti al muro dove non si piange ma si fa piangere.

Non c'è retorica, non c'è morale, non c'è perbenismo. Samuel Butler ha detto che "Poco importa cosa odiamo, purchè odiamo qualcosa.".

Bisognaessererispettosidelprossimo.Bisognaessererispettosidelprossimo.Bisognaessererispettosidelprossimo.Bisognaessererispettosidelprossimo.Bisognaessererispettosidelprossimo.Bisognaessererispettosidelprossimo.Bisognaessererispettosidelprossimo.Bisognaessererispettosidelprossimo.Bisognaessererispettosidelprossimo.Bisognaessererispettosidelprossimo.Bisognaessererispettosidelprossimo.

Fanculo alla finta morale, se volete odiate. Se non volete, imparate a piangere.

martedì 12 marzo 2013

People


Correte, correte.

C'è chi corre incontro alla vita, chi alla morte, chi verso l'amore, chi verso un'idea. Tutti corrono.

Correte a farvi contare, uno, due tre, migliaia: nelle mode, nelle piazze. Nelle fosse comuni.

Numeri. Persone. Ossa. Carne.

Uno dopo l'altro, uno uguale a l'altro.

Bestie. 

domenica 10 marzo 2013

Futuro


Il futuro è un muro bianco.

La razza umana è composta da gente senza vernice o senza pennello.





venerdì 8 marzo 2013

Donne, sempre Donne


Molto spesso è questione di sfumature, una sfumatura blu sul viso, sulla pelle. Rosso, nel cuore. Le Donne e i loro mille colori, nel bene e nel male.

Scegliamo le Donne, sempre.

Auguri, amiche mie.

domenica 3 marzo 2013

Last breath


Lacrime di chi non ha voglia di urlare, di parlare, di confrontarsi.

Sottrarsi al confronto può non essere codardia.

Sottrarsi al confronto può essere schifo di chi si ha davanti.

Macchie d'inchiostro come lacrime.

C'è chi morirà ingoiando le nostre parole.

Sarà bello il rumore dell'ultimo loro respiro.

sabato 23 febbraio 2013

Ex-It Poll


Ne parlo anche io, a modo mio, s'intende.

Dobbiamo solo decidere se continuare a farci prendere per il culo, dobbiamo decidere se continuare a fare i finti moralisti ogni volta che scoppia uno scandalo, dobbiamo decidere se continuare a far finta che le ideologie non siano crepate. 

Dobbiamo solo decidere se continuare ad essere un popolo di merda come siamo da più di sessant'anni.

Alla peggio merda siamo e merda resteremo.

Almeno ci avremo provato, buon voto.

domenica 17 febbraio 2013

Superstar homicide


Uno scrittore britannico degno della mia stima, uno dei tanti, Cyril Connolly, disse: "Ci sono molti che non osano uccidersi per paura di quello che diranno i vicini."

Beh, intanto cominciate coi vicini, magari ci prendete gusto e ve la godete un po'.


sabato 16 febbraio 2013

Un vagone in più



Un altro vagone è stato agganciato al treno. Andate a visitarlo. 

Tramite il link: http://paolopanzacchi.blogspot.it/

Oppure cliccate su: Per chi volesse saperne di più.

Avanti Signore e Signori!!

venerdì 15 febbraio 2013

Guarda il cielo


Qualunque cosa piova dal cielo assicurati di avere un ombrello.

Sempre che non sia quello che piove.

Oppure tu non sia proprio l'ombrello.

In ogni caso, guarda il cielo.